
Reale o surreale?
Intelligenza artificiale, render, foto elaborazioni e mockup, per chi oggi come me lavora con le immagini è un momento che definirei complicato, ma non solo nel senso negativo del termine; è in atto una rivoluzione in cui volenti o nolenti dobbiamo esserci e nella quale dobbiamo imparare a muoverci, senza subire questo cambiamento epocale, ma anzi contribuendo ognuno secondo le proprie predisposizioni.
Sebbene sia sempre più difficile distinguere le immagini “reali” da quelle “finte”, io credo che certi strumenti se ben utilizzati possano aiutarci e diventare quindi nostri alleati, così com’è stato passare dalla pittura alla fotografia e poi dalla fotografia analogica a quella digitale e quindi a tutte quelle applicazioni che come Photoshop hanno letteralmente rovesciato un sistema che qualcuno ancora oggi rimpiange.
Al di là quindi degli abusi che esistono dovunque, il potenziale di questi mezzi, immenso e per carità quasi spaventoso, è una risorsa per molti settori e nell’ambito della comunicazione visiva e non, è ormai diventato un fattore imprescindibile.
È però giusto sottolineare che certe “finzioni” e funzioni, ci sono da molto tempo, la differenza è che oggi molti processi sono automatizzati e dunque meno controllabili, mentre prima dietro c’erano un regista e dei tecnici che meccanicamente, se così possiamo dire, creavano la loro messa in scena. Adesso è tutto più rapido e maggiormente fruibile, ma siamo poi certi che chiunque sia poi davvero in grado di generare un prodotto di livello?
Io credo di no, anche qui, come in passato, stanno nascendo figure formate per l’utilizzo di questi strumenti che certo non si improvvisano e con le quali è giusto interfacciarsi e quindi collaborare.
Io per raccontare o presentare un progetto che sia di interior, ma anche di grafica, o semplicemente per descrivere meglio uno stile che intendo proporre ad un cliente, già da tempo ho messo in campo le tutte mie competenze realizzando immagini realistiche ma irreali, mai con l’intenzione di ingannare qualcuno di proposito, ma semplicemente per dare vita ad un’idea che in quel momento è solo nella mia testa e non è immediatamente concretizzabile.
E vogliamo parlare di fotoritocco? Sebbene anche quello sia un campo minato vogliamo forse negare l’uso che qualunque fotografo, per le esigenze più disparate, ne fa quotidianamente “falsando” quindi l’immagine originale?
Come in tutto credo prevalga il buon senso e, lasciatemelo dire, anche il buon gusto, quindi prima di giudicare o condannare in modo spietato cerchiamo di fermarci ad analizzare l’argomento nel suo complesso e non solo per le esasperazioni che ovviamente ci sembrano le più evidenti.
Dopo queste riflessioni pubblico alcune mie immagini realizzate con diverse tecniche e per diversi scopi, quanto c’è di vero e quanto è frutto di un’elaborazione digitale?